Salvate l'olio, togliete il divieto di fuochi

Cia Pistoia chiede la sospensione del divieto di abbruciamenti emesso dal sindaco per alleggerire incombenze e costi nella produzione dell’olio

PISTOIA — Sospendere i divieti di fuochi a tutti gli olivicoltori nella fase post-raccolta per alleggerire incombenze e costi nella produzione dell’olio.

Cia Pistoia attraverso il suo presidente Sandro Orlandini chiede una revisione al divieto di abbruciamenti all'aperto emesso dal sindaco Bertinelli e valido fino al 31 Marzo 2017 (vedi articolo collegato).

"La battaglia per il contenimento delle polveri sottili è sacrosanta, ma si può e si deve portare avanti senza mettere in crisi uno dei settori più importanti dell’agricoltura toscana, sia dal punto di vista economico che d’immagine nel mondo, quale è l’olivicoltura - spiega Orlandini - Il divieto di abbruciamento all’aperto dei residui vegetali dal 1 Novembre al 31 Marzo sotto ai duecento metri sul livello del mare aumenta considerevolmente i costi produttivi di tanti olivicoltori, già assediati da mille difficoltà, e mette a dura prova la loro tenuta economica, oltre a creare un’inopportuna disparità di trattamento (e competitività) fra imprese collocate sopra o sotto tale soglia di altitudine".

Il numero uno di Cia Pistoia chiede una deroga ai pac per l’aria e alle relative ordinanze dei Comuni interessati, altrimenti il settore dell'olivicoltura sarà messo in ginocchio "dato che stiamo per entrare nella fase post-raccolta in cui gli olivicoltori procedono tradizionalmente agli abbruciamenti e le piccole imprese olivicole del nostro territorio hanno problemi logistici, legati alla necessità di stoccare in azienda grosse quantità di materiale vegetale, senza avere spazi disponibili, che non possono essere superati dall’oggi al domani".

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