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Lavoro venerdì 13 novembre 2015 ore 06:30

Provincia, incertezze sul futuro dei dipendenti

Sindacati e rsu presentano una lunga serie di domande su come avverrà il passaggio del personale a partire dall'inizio del prossimo anno



PISTOIA — Il problema, sottolineato dai sindacati è riportato in una nota diffusa dalle stesse organizzazioni sindacali e dalle rsu. Lo scorso 30 ottobre la Regione ha definito le funzioni e ha individuato i dipendenti che dal 1 gennaio 2016 passeranno dalla Provincia al Comune di Pistoia, nei settori Turismo e Albi del terzo settore e quelle che passeranno all’Unione dei Comuni della Montagna Pistoiese, nel settore della Forestazione.

Nella stessa legge, spiegano i sindacati, è disposto che entro la fine del mese di novembre la Provincia, il Comune e l’Unione dei Comuni Montani definiscano come gestire il passaggio. Tutto questo perché a decorrere dal 1 gennaio 2016 la Provincia di Pistoia cesserà di avere competenza e titolarità al riguardo.

"Sono passate due settimane - si legge nel comunicato - e, per quanto noto, ancora nessuno dei Sindaci interessati si è mosso per dare attuazione alla legge".

Presupposti a partire dai quali i sindacati pongono la lunga trafila di domande ai sindaci e all'Unione dei Comuni. "In quali uffici lavoreranno i dipendenti del Turismo, della Forestazione e dell’Albo del Terzo Settore? Quale computer accenderanno? Quale sarà il telefono dal quale risponderanno alle domande dei cittadini? A chi dovranno rivolgersi le associazioni di volontariato, di promozione sociale, le cooperative per presentare la domanda di iscrizione, i propri bilanci o avere consulenza sugli adempimenti di legge?A chi si dovrà rivolgere chi vorrà aprire un’agenzia di viaggi? L’albergatore potrà ancora usufruire del servizio per il pagamento dell’imposta di soggiorno che non sarà più gestito dalla Provincia? A chi invierà i dati per la statistica previsti dalla legge? A chi si rivolgerà il turista per avere le informazioni utili per la visita del nostro territorio? Chi provvederà ai piani di salvaguardia o di gestione del patrimonio forestale? Chi svolgerà l’attività di manutenzione del patrimonio boschivo demaniale e pubblico?"

Per il momento la risposta che si danno organizzazioni sindacali e rsu è che la riforma "rischia di interrompere diversi servizi finora gestiti dall’ente provinciale e che devono essere riorganizzati con urgenza".


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