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Attualità giovedì 16 febbraio 2017 ore 14:59

La giornata del braille in ricordo di Monti

A dieci anni dalla morte del professor Carlo Monti l’Unione italiana ciechi e ipovedenti della Toscana ha organizzato un convegno a Pistoia



PISTOIA — Le sue lezioni di Filosofia erano lezioni di vita. Per questo tutti i suoi studenti, che lui anche dopo anni riusciva a riconoscere, avevano una grande stima del professor Carlo Monti. Per trent’anni, lui non vedente ha spinto i suoi ragazzi “a vederci meglio”, sì, ma con la testa. 

È un grande insegnamento quello che lascia Monti, per tanti anni presidente dell’Unione italiana ciechi della Toscana. A dieci anni dalla sua scomparsa, in occasione della Giornata nazionale del Braille che ricorre il 21 febbraio, l’Unione italiana ciechi e ipovedenti della Toscana insieme a Irifor Nazionale e al Club italiano del Braille hanno organizzato un convegno che si svolgerà sabato 18 febbraio nella sala maggiore del Palazzo comunale di Pistoia. 

“Il valore della testimonianza e dell’impegno a 10 anni dalla scomparsa di Carlo Monti” è il titolo dell’appuntamento, al quale parteciperanno tra gli altri Mario Barbuto e Antonio Quatraro, rispettivamente presidente nazionale e regionale dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti, il presidente Club italiano del Braille Nicola Stilla e Don Andrea Bigalli, collega di Monti al liceo classico Machiavelli di Firenze, dove ha insegnato Filosofia a intere generazioni di studenti.

Durante la giornata si parlerà di Braille come “alba dell’inclusione sociale”, ma anche dell’impegno civile di Monti per l’inclusione sociale dei ciechi e dei non vedenti.

Nato a Firenze nel 1939, Carlo Monti è stato autore di moltissime pubblicazioni filosofiche sul Seicento e sul Novecento italiano, oltre che punto di riferimento culturale per centinaia di non vedenti toscani. Fu lui, negli anni Cinquanta, a dare un taglio alla tradizione delle ‘scuole speciali’, che fino al 1977 sono invece rimaste obbligatorie per i non vedenti. Contro la legge, decise di frequentare una normale scuola pubblica.

È grazie a lui se ha visto la luce il corso di laurea in fisioterapia con riserva di posti per studenti con disabilità visiva. Ancora, i corsi di qualificazione per segretario amministrativo e professioni equipollenti. E soprattutto il Centro regionale per l’educazione e la riabilitazione visiva, che si trova a Firenze e che ora porta il suo nome.


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